È quella di quando tu sei un estraneo e più ti guardi intorno e più non fai altro che ripeterti che meno male. È quella che ti fa perdere il numero dei tramonti che hai visto da dietro quel vetro di quella finestra e invece volevi essere altrove, anche se sai benissimo che probabilmente anche in quell'altrove saresti quello stronzo dietro a una finestra pronto a perdere tramonti.
È quella di quando non c'è nessuno o almeno può essere una scusa per non farci essere nessuno, è quel cartello "tu non puoi entrare, tu non puoi capire". Perché è bellissimo, quasi liberatorio, non essere capiti. Con chi te la vuoi prendere, con te? Più di sette miliardi di persone. Perché devi essere proprio tu.
È quella di quando non dormi e poi ti svegli che è già giorno e non te lo spieghi, non lo sai come è che sei passato dai pensieri al sonno. Eppure, è successo.
La musica che piace soltanto a te è una benedizione.
Tutto il resto, on mute.
Si dice che una volta a Jimi Hendrix chiesero cosa si prova ad essere il miglior chitarrista del mondo. E lui, infastidito, rispose cosa mai ne posso sapere io, chiedetelo a Rory Gallagher.
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