Noi che la distanza l'abbiamo sempre misurata in quante volte dovevamo parlarci prima di capirci. Noi che partendo da due storie diverse ci trovavamo sempre nello stesso finale. Noi che la direzione giusta dei nostri viaggi era quella che avevamo scelto. Noi che nascondavamo l'amore dietro gli angoli dei sorrisi e della rabbia, dietro cieli di metallo e umori di carta. Noi che sempre fuori luogo e fuori tempo, ma nel posto giusto e al momento giusto col sole in faccia per riflettere ambiguità e trattenere un po' di calore per scaldare l'anima. Noi che se abbassavamo lo sguardo sulla tastiera era perché in quel momento le mani che scrivevano erano diventate quattro.
Tu che molto spesso chi ti cambia la vita è proprio quella persona che non ne farà mai parte
e io che mi infilo come un segnalibro tra le tue pagine per ricordarti a che punto sei, ché chi ricorda non è nè felice nè triste, è solo qualcuno che vuole restare.
Tu che hai sete di razionalità e io che ho il bisogno di dare un posto alle cose senza che ci siano le ombre del passato e del futuro.
Tu con i tuoi sorrisi come anestetico prima di usare parole taglienti e io con le mie torri di silenzio che non riesco ad abbattere. Tu che chiamami anche sul tardi e io che se ti dovessi mancare.
Tu che non credi nei ritorni ma neanche a chi rimane e io che se chiudo gli occhi esprimo solo desideri da non desiderare. Tu e io con le mie nuvole scure disegnate con le tue teorie su di me. Tu e io che un noi forse non c'è mai stato.
On Air: The National - Slow show
Noi, che contiene un io rovesciato e la sua negazione, a se potessimo essere qualcosa di più dell'io+tu!
RispondiEliminaSarà per questo che ci si ferma a guardare gli specchi senza mai attraversarli.
EliminaBellissimo. Come il giorno in cui ho visto le torri di silenzio crollare.
RispondiEliminaLe macerie gridano, ma non fanno rumore.
EliminaGrazie.
Mi piace molto questo pensiero.
RispondiEliminaGrazie.
Eliminaè veramente bellissimo il tuo blog...ti seguo anche su twitter! spero tu voglia ricambiare e passare dal mio!!!
RispondiEliminaXoXo Pon Lee
Mani sulla fronte per trattenere ricordi
RispondiEliminaMani sulla bocca per reprimere emozioni
Mani intrecciate che sciolgono grovigli di pensieri
Mani sulla guancia che asciugano lacrime di sfogo
Mani tese in avanti che attendono un abbraccio, l’ultimo
Mani che si lavano...della loro ipocrisia
Mani che raccolgono cocci rimasti di qualcuno smarrito
Mani che rimangono immobili in attesa di un cenno
Mani che trovano contatto con la pelle di un neonato
Mani che si uniscono per un perdono....
Mani che si uniscono per pregare Dio.
Mani che si uniscono.
con i fratelli in segno di amicizia.
Mani che invocano aiuto e amore.
Mani che tendono verso il futuro luminoso
che c'è davanti a loro.